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Gabriele Talon: dalla Julia a…

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Che il Settore Giovanile sia motivo di vanto della Julia è cosa nota. Che la scorsa Stagione abbia regalato enormi soddisfazioni sotto diversi punti di vista lo abbiamo ripetuto più volte. Che partendo dalla Julia si possa arrivare a giocare tra le Squadre professionistiche di Serie A, beh, ora è dimostrato.

Tre ex juliensi sono finiti nelle mire dei maggiori club, uno lo abbiamo intercettato, grazie all’azione della nostra Intelligence, e siamo in grado di raccontarvi qualcosa di lui.

Si tratta di Gabriele Talon, classe 2004.

Ecco una scheda sintetica.

Nome                       : Gabriele

Cognome                  : Talon

Data di nascita           : 17.02.2004

Altezza                      : 180 cm

Peso                         : 70 Kg

Tifoso                       : Juventus

Piatto preferito           : Pizza patatine e salsiccia

Ruolo                        : portiere

Carriera                     : dal 2012 all’ACD Julia Sagittaria

                                : dal 2016 al Pordenone Calcio

                                : dal 2018 al FC Bologna

Scuola                       : Ragioneria

Sogni                        : diventare portiere professionista

Portiere                     : Enderson Morales

Contrada                   : Piazzale

La foto è seriosa, ma era destinata al passaporto: era in predicato di andare in Canada per un torneo ma gli esami di terza media lo hanno trattenuto a Concordia.

Allora Gabriele, grande nuova avventura. Iniziata quando?

Dopo rapido consulto con mamma Laura e papà Michele: “2012, ho iniziato a Concordia nel 2012, come portiere”.

Ricordi gli allenatori che ti hanno svezzato al Paludetto?

Ricordo bene Edoardo (Marcomini, ndr), perché non c’era un preparatore dei portieri, e quell’anno mi sono divertito tantissimo con lui, abbiamo riso un sacco. Poi il Giallo e Diego (rispettivamente Zanotel e Ceresatto, ndr)”.

Poi Pordenone: “Si, nel 2016. Ho Giocato nei Giovanissimi professionisti, contro squadre di Serie A”.

L’ultima stagione come è stata?

Buona. Sono soddisfatto delle mie prestazioni. Abbiamo chiuso al secondo posto ad un punto dai primi. Peccato perché siamo stati in testa al Campionato sino a due giornate dalla fine”.

Cosa ricordi della Julia?

È stata una Società seria, mi pareva attenta ai ragazzi. E quando c’è stata la possibilità di andare a Pordenone mi hanno aiutato senza alcun problema”.

E a Pordenone?

È una Società professionistica e mi sono trovato molto bene. Tecnici preparati e sempre disponibili. Mi hanno trattato sempre davvero bene ed ho avuto modo di imparare tanto”.

Anche con i compagni?

Si, si, ho avuto sempre un buon rapporto con i compagni”.

Quanto tempo dedichi al calcio?

Molto. Tutto il pomeriggio, poi la scuola si prende il resto. Non mi resta molto tempo libero, anche per la stanchezza”.

Quindi non è facile conciliare un impegno così importante con tutto il resto.

Non mi rimane molto spazio per altro, ma appena posso mi trovo con gli amici, cerco di trovare il tempo per stare con loro”.

Come hai vissuto il Pordenone?

È stata una grande e emozione quando mi hanno detto che sarei potuto andare al Pordenone. Da piccolo mio zio mi portava in quello stadio vedere le partite e quando ho saputo che sarei andato lì anch’io mi sono emozionato tantissimo”.

E con il Bologna?

Non me l’aspettavo, è stata una bella sorpresa”.

Una scelta difficile accettare?

Eh si. Presa assieme ai miei”.

Mamma Laura era un po’ titubante, visto che Gabriele se ne andrà da casa. Meno incerto papà Michele, che considera questa un’esperienza che potrà far crescere Gabriele, farlo maturare come ragazzo e non soltanto dal punto di vista calcistico. Mi sono sembrati molto contenti dell’opportunità che viene offerta a Gabriele, ma senza esaltazioni. È una scelta di famiglia, fatta con la testa, non con la pancia, consapevoli delle difficoltà e delle bellezze di questa avventura. Quindi soddisfazione ma anche piedi ben piantati per terra.

Un bel salto, non c’è che dire: di fatto si tratta di cambiare vita, dover crescere in fretta, ad adattarsi a nuovi stili. Ma Gabriele, che alla fine sarà quello che dovrà faticare di più, è fortemente motivato. Ed i suoi, da Concordia, gli saranno vicini, pur dovendo seguire anche il fratello Filippo, centrocampista del 2006 ? che dalla prossima stagione giocherà a proprio a Pordenone.

Forse questo scambio di Talon ha facilitato la partenza a quelli del Pordenone…

Il Pordenone è stato molto comprensivo”, raccontano Laura e Michele. “Sostenevano che andare al Bologna sarebbe stata una buona occasione perché Gabriele potesse crescere, ma non hanno mai insistito, lasciandoci massima libertà. Tanto che se Gabriele non dovesse trovarsi bene, potrà senz’altro tornare da loro, troverà le porte aperte. Ci siamo trovati bene in questi due anni, gente alla mano con cui si può parlare con serenità, disponibili, senza oppressioni. Attenti prima al ragazzo poi al giocatore”.

Sai già come vivrai a Bologna?

Sarò alloggiato nel Campus universitario. La scuola è nelle vicinanze mentre i campi di allenamento sono più lontani, da raggiungere con il treno”.

Sarai da solo?

No, saremo in sette”.

Quale è stata la svolta? Mamma Laura rimanda tutto ad un Torneo di Fiumicello. Precisa di non essere una esperta di calcio ma dovendo occuparsi di due calciatori qualcosa ha imparato …

Avevano invitato la Julia come unica formazione veneta. Il torneo di Fiumicello ha una partecipazione di squadre importanti e lì, abbiamo saputo che Gabriele è stato notato”.

Continua papà Michele:

Da lì passaggio al Pordenone e poi l’interessamento delle Squadre di Serie A” (ne cita altre tre oltre al Bologna).

Curioso, noto solo ora che ne’ Laura ne’ Michele hanno mai incensato il loro figlio…

Scelta definitiva a Genova” continua Laura: “Il Bologna ha chiamato Gabriele per un torneo. Le cose sono andate bene”.

Prende la parola Gabriele.

Ho giocato nella partita contro il Torino. L’abbiamo vinta ai rigori, e io ne ho parati. È stata l’ultimo test, mi hanno preso”.

Laura e Michele confermano: “Gabriele ha sempre parato molti rigori, o almeno indovina la direzione, è una sua caratteristica”.

Gli chiedo se ci lavora su. “Sono sempre stato così. A Pordenone mi hanno insegnato alcuni trucchi, ma io continuo a seguire il mio istinto” e sorride …

A proposito: dove sei più forte e dove devi migliorare.

Credo di avere il punto forte nella presa. E quest’anno sono migliorato nelle uscite alte: non mi venivano bene, ma ho chiesto agli allenatori come migliorare e alla fine ho capito. Mentre soffro nell’uno contro uno: se ho un avversario solo davanti a me vado in difficoltà”.

Interessanti due cose, trovo: una è l’umiltà di chiedere per imparare e la volontà di imparare. L’altra è la consapevolezza di dove impegnarsi per migliorare. Non è proprio roba da poco.

Come sei fuori del calcio, Gabriele?

Sono piuttosto riservato, anche se sempre disponibile per i miei amici”.

In effetti non aggiunge molto altro… Non parla tantissimo, anche se risponde a modo su tutto.

Videogiochi, telefonino … tanto?

No, videogiochi no. Mi piacciono ma alla fine non ho molto tempo. Telefonino, sì, tanto”.

Non mi pare sia l’unico adolescente … ma Michele e Laura mi raccontano una particolarità:

Molti video di calcio” mentre Gabriele annuisce. “Lo abbiamo visto molto spesso a guardare i portieri mentre giocano”.

Si” conferma Gabriele: “Guardo dove si posizionano nelle diverse azioni, come si muovono, la loro tecnica, per imparare”. Un uso didattico del telefonino, da diffondere!

In conclusione, Gabriele, cosa ti senti di dire ai giovani calciatori che come te giocano a calcio? Cosa si deve fare per arrivare a traguardi importanti?

Dico di inseguire sempre i propri sogni e di non smettere mai di impegnarsi per realizzarli”.

Poche parole ma molto chiare, che giriamo a tutti, anche a quelli che non giocano a calcio. Fatela vostra ragazzi, puntate in alto e lavorate sempre per arrivare. Grazie per questo spunto, Gabriele, qualche tuo amico o coetaneo potrà trarne grande ispirazione. Del resto, grandi poteri implicano grandi responsabilità, anche verso gli altri.

Siamo alla fine e chiedo se c’è abbiano qualcosa da aggiungere.

È la mamma che tira in ballo un argomento difficile: il borsone… Questo oggetto del calcio così misterioso per i giovani calciatori, che per magia è sempre a posto prima della partita o dell’allenamento, che dentro ha sempre roba pulita e profumata. Anche le scarpe tornano al loro posto immacolate. Corre voce, tra i ragazzi, che le Società sportive li acquistino da costruttori con superpoteri perché altrimenti non si spiegherebbe come mai, nonostante le promesse formali e le minacce delle mamme e dei papà ai propri figli giocatori, i Borsoni siano sempre perfetti … Mah. Talvolta capita che il Borsone non segua il proprio padrone sino al campo di gioco, magari lontano da casa, ma questa è un’altra storia…

Le cose per Gabriele cambieranno a Bologna, dove troverà, ci racconta, tutto al suo posto al campo di allenamento. Un bel vantaggio, anche per la lavatrice di casa. Ma intervengono Laura e Michele: “Si, troverà tutto pronto nello spogliatoio, ma in appartamento dovrà imparare ad usare lavatrice, ferro da stiro, lavastoviglie ecc. ecc.” Non avevo colto questa sottilissima ironia quando avevano parlato di maturazione … Battute a parte, sì, anche questi sono aspetti che aiutano a crescere.

Non ci sarebbe altro, ma in realtà ancora una cosa c’è. Gabriele è giovanissimo ma c’è qualcuno che si vanta di averlo scoperto prima di tutti. Ci perdonerete, non possiamo, per riservatezza, citarne il nome. La nostra fonte ci dice che di lui già si erano accorti i talent scout del Piazzale che nella FdR  l’hanno felicemente utilizzato come portiere e che da lì si siano mossi i primi emissari, anche stranieri…

Chiarito ciò, i Talon chiedono di poter sfruttare l’occasione per ringraziare la Julia, prima casa di Gabriele. I Mister che l’hanno seguito: Mister Edoardo, per il divertimento associato al calcio, il Mister Giallo Zanotel, per averlo spronato a credere in sé e Mister Ceresatto, che ha rivoluzionato la sua tecnica insegnandogli il gioco con i piedi, anche facendolo giocare fuori dalla porta. Ed un grazie speciale va a Luigino Canella, per come ha seguito il trasferimento al Pordenone, per la disponibilità e per come si sia preso a cuore Gabriele. Giriamo pari pari agli interessati, che certamente ne saranno contenti.

Non resta a me ora che ringraziare Gabriele, Laura e Michele per la possibilità che hanno dato di far conoscere l’avventura che sta iniziando Gabriele, per l’ospitalità e la serenità di questa chiacchierata, davvero piacevole. Gabriele non è un tipo particolarmente loquace; non ci conosceva prima di questa chiacchierata ma si è messo a disposizione senza nessuna chiusura o superficialità, con il sorriso e con garbo. Lo si potrebbe definire, senza timore di sbagliare, un bravo ragazzo. E’ stato un piacere fare la sua conoscenza.

A Gabriele auguriamo da queste pagine la miglior fortuna e ci prenotiamo già per le magliette autografate. Lo seguiremo da Concordia e gli staremo vicino tenendoci in contatto.

È la dimostrazione che anche dalla Julia, da Concordia Sagittaria, si può spiccare ila volo inseguendo con determinazione e impegno un sogno. Già  che ci siamo facciamo gli auguri anche a Filippo, che magari tra qualche tempo incontreremo per un’altra chiacchierata: dalla Julia si parte e non si sa dove si può arrivare …