2016-2017 Archivio

Dietro le quinte, Alessandro Piovan

In campo ci vanno i giocatori guidati dagli allenatori. Ma la squadre non possono prescindere da alcuni personaggi che stanno in seconda linea ma svolgono un compito, anzi una serie di compiti, fondamentali per il buon funzionamento del team. Documenti, borracce, consigli, battute, borsoni, messaggi, riunioni, … si occupano di tutto.
Sono i Dirigenti Accompagnatori. Per provare a capire cosa fanno abbiamo coinvolto in una chiacchierata uno di quelli che segue la nostra Juniores, per farci dire qualcosa di sé e del suo compito.

Ale, qualche dato anagrafico… anni, residenza, professione,…

Mi chiamo Alessandro Piovan, ho cinquant’anni, sono di Cordovado. La mia professione è Odontotecnico che svolgo, come titolare, a Portogruaro, occupandomi di riabilitazioni protesiche legate alla postura.

Ecco, abbiamo appurato che non è un professionista di calcio ma che segue i ragazzi per passione. Un buon inizio.

Se non sbaglio la partita è l’unico momento in cui stai vicino ai ragazzi ma è un momento molto particolare: come li vedi prima del match?

Sto a contatto dei ragazzi durante alcuni allenamenti ma il momento decisivo è la partita, quando sono concentrati e vogliosi di vincere: cerco sempre di caricarli prima dell’inizio, soprattutto quelli che sono in panchina. È uno dei ruoli più importanti della figura del Dirigente: fare da raccordo tra ragazzi e Mister.

Sei il massaggiatore: hai competenze mediche specifiche?

Si, il mio compito in particolare è fare il massaggiatore; non ho competenze mediche specifiche, ma lavorando in campo sanitario e avendo fatto il ciclista (per quindici anni, con buoni risultati, ndr) ho provato ad occuparmi di problematiche fisiche ed in seguito questo interesse è diventato una sorta di passione.

Vedi da vicino il Mister, diciamo nel pieno esercizio delle due funzioni: ti viene mai di dire la tua o di dare qualche suggerimento?

Con il Mister parlo riguardo ad alcune situazioni ed episodi che accadono durante la partita ma dal punto di vista tecnico non mi sono mai permesso di dare suggerimenti.

Sembri un tipo calmo, ma quando la partita non va per il verso giusto subentra la sofferenza?

Generalmente sono un tipo calmo, ma l’atmosfera della partita mi trasporta nel campo da gioco e vivo ogni episodio insieme a tutta la squadra, agitandomi e soffrendo. E ogni tanto qualche commento mi scappa laughing …

Come vedi i “panchinari”?

Tutti vorrebbero giocare come titolari ma questo non è possibile. Credo faccia parte del mio ruolo anche consolare e aiutare i panchinari che magari non saranno felici delle scelte del mister.

Pratichi qualche sport nel tempo libero?

Gioco a calcio, con una squadra amatoriale.

Da più giovane hai fatto sport?

Ho corso in bicicletta, per quindici anni, arrivando a gareggiare tra i dilettanti.

Tifoso del? Giocatore preferito?

La mia squadra è la Juve ed il giocatore preferito, uno tra gli altri, è Zidane (in pratica a Cardiff non sarà del tutto insoddisfatto. O no?)

La famiglia che dice del tuo impegno? Vero che metà è dalla tua parte …

Nessun ostacolo, ho sempre avuto l’appoggio dei miei (Doveroso un contraddittorio! Ma no, che sicuramente anche in casa apprezzano quanto fa).

Lo stipendio che ti dà la Società è buono? Vieni da un’altra realtà, come hai trovato la Julia?

Lo stipendio è buonissimo, dice ridendo. Sono stato tre anni a Sesto ed ho iniziato per caso: non avevo intenzione di farmi coinvolgere ma poi … Non ho trovato molte diversità e specialmente nell’ultimo anno ho riscontrato la stessa attenzione nel cercare tecnici preparati per insegnare ai ragazzi i principi basilari, che secondo me è la cosa principale. Forse qualche anno fa era più facile avere tecnici di alto livello ed oggi lo è meno, ma alla fine sono convinto che avere un bravo allenatore già con i più piccoli sia un investimento per la Società, per il futuro. Se i bambini imparano subito i fondamentali non li scorderanno più. Devo dire, poi, che fare il Dirigente è una bellissima esperienza. Credo che la dovrebbero provare tutti. Da dentro si vedono le cose in altri modi, si capiscono molte cose. E si comprende che non è tutto facile, che c’è bisogno di stare vicini ai ragazzi, collaborare con il Mister…

Ci sono anche Responsabilità educative.

Sicuramente. Dare consigli ai ragazzi, pacche sulle spalle, battute, anche riprendere, scegliendo con cura i tempi e adattandosi anche all’umore dei ragazzi, che non sempre comprendono tutti i contesti. Serve il consiglio, la carica, la lettura della partita… E poi durante le partite bisogna non farsi trascinare dal pathos ma mantenere il controllo, sapendo che si è anche un esempio per i giocatori. Quindi, piuttosto, stemperare, ammorbidire le situazioni più rigide, evitare commenti a caldo… In azioneSi deve essere consapevoli di essere un esempio, soprattutto con i più piccoli. Nel mio caso vale ancora quanto mi è stato insegnato all’inizio dal Mister che accompagnavo: “la parola d’ordine è silenzio”. Magari ora con i più grandi qualche concessione c’è, i ragazzi sono grandi e sanno cosa si può dire o fare… Ma bisogna dire che è bello stare con i ragazzi, ti danno tanto, ci si diverte a stare con loro e ti riconoscono come uno del gruppo. Bello, sì, tra i ragazzi si provano ancora emozioni genuine, senza corruzioni, perciò il tutto diventa positivo anche per sé stessi, ci si arricchisce sicuramente.

Non manca poi il lavoro concreto: documenti, borracce, borsoni, messaggi, riunioni, … di tutto un po’… Cosa hai da dire? Pareva stesse aspettando questa domanda, sentite cosa dice…

Bella domanda, a cui, con gioia, voglio proprio rispondere. Queste mansioni, non sarebbero possibili se anche noi Dirigenti non fossimo una squadra. A cominciare dal Responsabile degli Juniores, Stefano Banini, uomo di raccordo tra la Società e la squadra, organizzatore di riunioni e degli appuntamenti con i ragazzi, gestore del materiale sanitario (immancabilmente e premurosamente fornito dal signor Paolo Tomadon) e della divise, per le quali occorre ringraziare la moglie Graziella, che assieme a Pierluigi Marcomini (alla piastra) e alla consorte Katia, in occasione delle trasferte preparano e servono il pranzo pre-partita al Paludetto. E che dire di Stefano Flaborea, il nostro preciso “scriba” ufficiale, esperto di documentazione e comunicati. E poi l’immancabile Davide Bottos, uomo tuttofare ma soprattutto guardalinee impeccabile e onesto. E per finire il nostro jolly Stefano Venier, disponibile, onnipresente in caso di necessità, e che sempre sorridente rallegra l’ambiente e sopratutto i ragazzi. Ecco, questa è la nostra squadra.

Beh, direi che non c’è proprio nulla da aggiungere… 

Consiglieresti la tua attività? Con i titoli giusti potrebbe essere una professione?

E’ un bella occupazione, ma che possa diventare una professione, beh, la vedo dura. Servirebbero degli scenari importanti per farla diventare un mestiere.

Sei tifoso sfegatato o applaudi anche gli avversari?

Applaudo senz’altro anche gli avversari. Ti dirò di più: io vado a vedere anche partite di altre squadre oltre alla nostra e mi piace vedere del bel calcio. Eccellente risposta! 

Al termine della partita devi smaltire la tensione oppure con il triplice fischio giri pagina?

I tre fischi concludono la partita ma a me serve un’oretta di decantazione. Lo stress, l’agitazione che mi produce il vivere la partita così da vicino, fianco a fianco con i protagonisti (ma è anche lui un protagonista!) richiede un certo tempo per metabolizzare l’evento e tornare alla normalità… è così anche con il lavoro.

Quali sono i tuoi gusti musicali? Hobby? Libri?

Non ho hobby particolari, se non le partite con gli amatori. Non leggo molto e la musica che ascolto più volentieri è quella degli anni ’80, su tutti Duran Duran e Dire Straits. Risposta che sicuramente provocherà sospiri e sorrisi…

E sulle note di questo strepitoso gruppo chiudiamo questa pagina nella quale abbiamo raccontato, si è raccontato, Alessandro. Grande cortesia, garbo, serenità e allegria sono le doti che ci ha dimostrato ogni volta che lo abbiamo incontrato e da quel che si vede a fine partita è evidente che anche i ragazzi lo apprezzano. Lo ringraziamo per il tempo che ci ha dedicato e per il lavoro che svolge in seno alla Società, lui con i suoi soci, e cogliamo l’occasione per girare gli stessi ringraziamenti a tutti i Dirigenti dell’ACD Julia Sagittaria, che con grande impegno e generosità si occupano, in fondo, dei nostri ragazzi.

Alle volte c’è anche il sole contro…