Colpito da un infarto, se ne è andato improvvisamente mister Bruno Fiorin, per tutti amichevolmente “Bucui”, uno degli allenatori più amati e stimati del Veneto Orientale e Friuli Occidentale. Concordiese con l’orgoglio di esserlo, è stato un personaggio che si distingueva per la sua grande umanità e la simpatia contagiosa. E’ un pezzo di storia calcistica che scompare; a dicembre avrebbe compiuto 82 anni, per gran parte trascorsi all’interno di un rettangolo di gioco, tanto da essere insignito di un premio speciale alla carriera direttamente da Renzo Ulivieri, presidente dell’associazione italiana allenatori. Il pallone è sempre stato la sua vita, lo considerava un’autentica filosofia, la situazione principale delle sue giornate; tant’è che aveva respirato il profumo dell’erba sino a pochi giorni fa. Una passione a dir poco smisurata la sua, tanto che lo fece presente anche alla moglie portandola all’altare: “Ricordati che voglio più bene al calcio che a te” – le disse, un’affermazione diventata anche il suo aneddoto e che ricordava sempre col sorriso. Negli anni cinquanta si presentò proprio sul calcio anche alle selezioni di Lascia e Raddoppia, che superò, ma poi la Rai sospese le trasmissioni e fu costretto a rinunciare. Appesi gli scarpini al chiodo dopo una lunga carriera da calciatore, conclusa con l’unico rammarico era di aver perso il treno per il salto nel professionismo, quando ebbe la possibilità di passare al Novara, ma la Julia non volle cederlo, mister Fiorin aveva incominciato ad allenare nel lontano 1979, girando numerose panchine a cavallo tra Veneto e Friuli, vincendo anche un campionato di Seconda Categoria con il Chions. In ultima, prima di dedicarsi anima e corpo al settore giovanile della Julia Sagittaria, “perché – non perdeva l’occasione di ricordarmi – restare accanto ai bambini mantiene giovani”, non aveva voluto farsi mancare l’esperienza nel calcio femminile, fondando, assieme ad un gruppo di appassionati, le Royal Eagles Portogruaro. Quindi, era passato al Rivignano, contribuendone alla scalata in Serie A.
Unanime il cordoglio di tutto il mondo sportivo. Lascia la moglie Amabile, i figli Riccardo, attuale Assessore dello Sport di Concordia Sagittaria, non a caso chiamato come Zamora, il leggendario portiere della Spagna degli anni 20’ e 30’, ed Eusebio, in onore della “perla nera”, uno dei giocatori simbolo del Portogallo degli anni 60’. Le esequie saranno celebrate nella Cattedrale Santo Stefano, domani, sabato 24 dicembre alle ore 15.30. La salma proseguirà poi per la cremazione. Domenica, la Julia Sagittaria giocherà con il lutto al braccio e sarà osservato un minuto di silenzio.