2016-2017 Archivio

La Julia torna a scuola

La Julia torna a scuola

Non si finisce mai di imparare, lo sanno tutti, ma stavolta si tratta di insegnare: accogliendo la richiesta dell’Istituto Rufino Turranio, a sua volta coinvolto dalla Giunta della Regione Veneto, la nostra Società ha preparato una serie  di attività da svolgere con i ragazzi delle elementari. La Julia, dal 1952, è parte integrante del tessuto sociale di Concordia Sagittaria, assieme alle altre numerose associazioni, e di buon grado si è resa disponibile.

Sabato 1 Aprile il via, con tre ore di sport-gioco-calcio che grazie anche alla bella giornata hanno dato modo ai ragazzi di divertirsi all’aperto grazie ai nostri tecnici.

 

Abbiamo chiesto al Responsabile del Settore Giovanile della Julia, Pierluigi Marcomini,  come la Società interpreta queste collaborazioni.

Mister Marcomini, la Julia è sempre disponibile per queste attività.

Si, la Julia c’è. Si parlava già lo scorso anno di una possibile collaborazione con la scuola e quest’anno siamo (Marcomini e Ghedini, ndr) riusciti a concretizzarla.

Con quanti ragazzi avete a che fare?

Tutti i tecnici liberi si sono resi disponibili, per cui al venerdì per un plesso (Paludetto ndr) ed al sabato per altri due (Ottaviano e Montalcini, ndr) svolgiamo l’attività.

Sono interessate, per 4 giornate, le classi dalla prima alla terza, ma ci è stato chiesto di organizzare anche una giornata per quarte e quinte, cosa che abbiamo fatto. Perciò saranno coinvolti alla fine 330-340 ragazzi. Alla fine della prima giornata abbiamo già raccolto gradimenti e siamo soddisfatti. Possiamo dire che in sostanza è il proseguimento dell’attività che avevamo già iniziato in inverno con alcuni pomeriggi in palestra. L’adesione era stata volontaria dato che gli spazi erano fuori dell’orario scolastico, e avevamo coinvolto oltre 40 ragazzi. Anche in quella occasione c’era un avvicinamento al calcio attraverso esercizi che in primis miravano allo sviluppo psicomotorio, grazie ad esercitazioni mirate e ad attrezzi sportivi come birilli, cerchi, aste, oltre ovviamente ai palloni. Avevamo raccolto un discreto successo, con genitori che ci hanno manifestato l’apprezzamento.

Cosa ne viene alla Società da questo dispendio di forze ed energie?

La Julia è una Scuola Calcio riconosciuta dalla FIGC ed è tenuta a svolgere attività formativa. È un compito istituzionale, la sua mission si potrebbe direbbe . Normalmente lo fa nel suo ambito ma è, direi, un dovere proporsi e collaborare con le scuole.

Lo svolgimento, in ogni caso, ci consente di raccogliere dei punti che in una  graduatoria FIGC permettono di raggiungere il livello “elite”, cioè di guadagnarsi un appellativo di riconosciuta eccellenza. Sarebbe un riconoscimento prestigioso. Per mantenerlo, poi, occorre lavorare e con la Dirigenza stiamo studiando il da farsi.

Abbiamo, ad esempio, un progetto ambizioso, da pianificare con la collaborazione della scuola: oltre all’attività sportiva, fisica e calcistica, vorremmo offrire ai nostri tesserati, che ne avessero il desiderio o la necessità, l’accesso a sportelli di studio, prima o dopo gli allenamenti nei locali della Società, così che scuola e sport possano essere integrati. Crediamo che sarebbe un possibilità importante anche per le famiglie. Le idee non mancano, occorre studiarle bene …

Che la Julia si dedichi alla sviluppo psicomotorio dei giovani è nobile, bello e prezioso. Ma in un certo senso non è un investimento a rischio? Se non diventano calciatori ma pallavolisti piuttosto che nuotatori o tennisti…

Potrebbe sembrare vero per una Scuola Calcio. Ma non è così.

Per i nostri piccoli tesserati il pallone da calcio è solo uno degli attrezzi. Come ben sanno i nostri tesserati più giovani e ancor di più le loro famiglie, lavoriamo, specialmente con i più piccoli, sullo sviluppo fisico: corsa, salti, ginnastica sono la principale attività sportiva; poi, con le giuste dosi, insegniamo anche la tecnica calcistica. Lavorando per diventare  atleti potranno diventare anche calciatori. Ma se riuscissimo a formare  atleti che scegliessero di praticare nuoto o tennis o pallacanestro per noi sarebbe comunque un obiettivo raggiunto.

Comunque non ci mancano gli iscritti …

Volevo far notare che con l’esperienza che abbiamo maturato in questi anni ci siamo accorti che molti, forse troppi, bambini hanno difficoltà nei movimenti, anche nella semplice corsa. È un fenomeno confermato anche dagli studi. La mancanza di spazi per il gioco libero – che abbondavano invece alcuni decenni fa, riduce quella che potremmo chiamare “la formazione sul campo”, cioè quei giochi che un tempo si svolgevano nelle strade, nei campi, sui fossati, sugli alberi, con gruppi di bambini e ragazzi di età eterogenea in totale autonomia e con grande impiego della fantasia. Da un lato si acquisiva destrezza, agilità, muscolatura anche, dall’altro si interagiva con ragazzi più piccoli e più grandi. Era una buona palestra di vita. Oggi gli spazi per il gioco libero sono sempre più ristretti e rimangono quelli istituzionali – principalmente quelli di calcio, pallacanestro, pallavolo, e meno male che a Concordia in più c’è l’Oratorio – ma non tutti li frequentano, per cui dare queste possibilità anche nell’ambito scolastico è oltremodo importante.

Grazie Pierluigi per la disponibilità e per l’impegno, personale e dell’ACD Julia Sagittaria. È forse superfluo aggiungere che è tutto volontariato? Forse no.